Fiducia del manifatturiero elevata, fallimenti in calo, ma prestiti alle imprese ancora in diminuzione.
Secondo le (molto prudenti) stime di Prometeia, nel 2016 Milano (+1,1%) registra una performance in linea con la Lombardia (+1,1%) e superiore alla media nazionale (+0,9%), attestandosi del +1,0% al di sopra del 2008, mentre la Lombardia (-3,3%) e soprattutto l’Italia (-6,0%) sono ancora indietro.
Distanza del PIL dal pre crisi
(var. % 2016 su 2008)
Allargando l’orizzonte all’ultimo triennio, la crescita cumulata 2014-2016 di Milano è stata del +3,9%, ossia quasi una volta e mezza quella lombarda (+2,8%) e due volte e mezza quella dell’Italia (+1,8%).
Occorre tuttavia evidenziare la velocità maggiore dei benchmark europei: oggi la Baviera è del +15,0% sopra il pre crisi, il Baden-Württemberg del +10,7% e la Cataluña solo del +0,8%, ma con una crescita nell’ultimo triennio pari al +9,6%.
Per quanto riguarda l’inizio 2017, la fiducia del manifatturiero a Milano migliora ulteriormente ad aprile e si conferma su valori storicamente molto elevati. Il quadro è tuttavia composito e si apre a più letture. La crescita dell’indice è infatti spiegata principalmente da una forte discesa delle scorte di prodotti finiti che dopo cinque mesi di consistente accumulo scendono sotto i livelli considerati normali. In parallelo flettono gli ordini, ma con un contributo divergente tra componente estera, in crescita e su livelli massimi, e componente interna, in contrazione. Infine le aspettative di produzione per i prossimi 3 mesi, sebbene in diminuzione rispetto ai picchi di inizio anno, permangono su saldi storicamente elevati.
Clima di fiducia del manifatturiero
(indice mensile destagionalizzato, ultimo dato aprile per Milano, maggio per i Paesi)
Ricordiamo che la produzione manifatturiera in Lombardia aveva sperimentato un’accelerazione sensibile nel primo trimestre 2017 (+1,7%, dopo un +1,0% nel quarto trimestre 2016), con una crescita diffusa tra tutte le classi dimensionali di impresa.
A livello di Paesi, la fiducia del manifatturiero flette leggermente a maggio in Italia (dopo cinque mesi di consecutivo aumento, ma resta positiva) e Spagna, mentre è stabile in Germania (su livelli ampiamente positivi) e in decisa crescita in Francia.
Segnali complessivamente favorevoli emergono anche sul fronte lavoro. Nel 2016 gli occupati lombardi (15-64 anni) sono +36mila rispetto al 2008 e, scorporando i lavoratori equivalenti in CIG, sono +41mila. Nello stesso periodo la popolazione corrispondente è cresciuta di 120mila unità. Occorre però evidenziare che emergono differenze sostanziali per classi di età: infatti, rispetto al pre crisi emergono in particolare +264mila occupati 55-64enni a fronte di una popolazione in crescita di +68mila unità, e -89mila occupati 15-24 anni a fronte di una popolazione in crescita di +67mila unità.
Occupazione per fascia d’età
(variazione cumulata 2008-2016, dati in migliaia)
In aggiunta, la CIG continua a ridursi in maniera consistente in Lombardia (-57% tra gennaio e aprile 2017 rispetto al 2016), in linea con il Piemonte (-57%), ben più che in Veneto (-37%) ed Emilia-Romagna (-35%). Le assunzioni complessive sono in aumento a livello lombardo (+3,0% nel primo trimestre 2017, ma meno che nei benchmark nazionali), mentre quelle a tempo indeterminato sono ancora in calo (-9,3%, più che nei benchmark).
Il mercato del credito si tinge invece di chiaroscuri. Nel quarto trimestre 2016 si registra un nuovo calo dei prestiti alle imprese lombarde (-0,2% rispetto allo stesso periodo del 2015, che segue il -0,4% nel terzo trimestre), confermando un’inversione di tendenza rispetto alla stabilizzazione sperimentata in primavera. Dall’inizio della crisi a oggi i prestiti in Lombardia sono diminuiti del -14,0%. Inoltre, nel quarto trimestre 2016 la quota di sofferenze lorde in rapporto al totale impieghi cresce in Lombardia (al 14,2%) e, in termini assoluti, lo stock di sofferenze lorde raggiunge i 32,8 miliardi (dai 5,6 miliardi di euro del 2008). Sul fronte delle procedure fallimentari si registrano invece risultati positivi: nel complesso del 2016 (-8,0%) prosegue il calo iniziato nel 2015 (-8,5%). Tuttavia, le liquidazioni volontarie tornano a crescere (+7,1% nel 2016, dopo il -5,2% nel 2015). Infine, le imprese sopravvissute alla crisi continuano a rafforzarsi e ad evidenziare profili più robusti: a dicembre 2016 il 55,9% delle imprese lombarde risulta “sicure” o “solvibili” (0,8 punti percentuali in più rispetto a dicembre 2015).
Prestiti bancari alle imprese
(totale settori economici, var. % sullo stesso periodo dell’anno precedente)
Fallimenti
(var. % annuale)
Liquidazioni volontarie
(var. % annuale)
L'articolo Congiuntura Lombardia: confronto nazionale e europeo – Giugno 2017 sembra essere il primo su Assolombarda News.