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Congiuntura Lombardia: confronto nazionale e europeo – dicembre 2016

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La ripresa lombarda frena nel 3° trimestre, segnali positivi per fine 2016.

L’attività economica lombarda frena tra luglio e settembre dopo l’exploit positivo della primavera, per gli ultimi mesi del 2016 si intravedono segnali di contenuta ripresa.

I nuovi dati di export regionale evidenziano per la Lombardia un profilo piatto nel terzo trimestre, a differenza di tutti i benchmark nazionali ed europei con segno positivo (fa eccezione il Baden-Württemberg ancora in sensibile calo, -3,3%). Questa stazionarietà si traduce, nel complesso dei primi nove mesi del 2016, in un magro +0,4% sul 2015, con un contributo divergente tra paesi Ue, in crescita (+2,2%) ed extra-Ue, in diminuzione (-1,8%). Nello stesso periodo, a livello di settori manifatturieri emergono farmaceutica (+8,3%), alimentare (+5,7%) e moda (+4,7%) tra i più brillanti, mentre prodotti petroliferi (-9,5%) e automotive (-6,2%) tra i meno performanti.

Export Lombardia gennaio-settembre 2016 per Paesi

(var. % gen-set 2016 su gen-set 2015)

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Questa modesta performance dell’export lombardo è in linea con il ripiegamento della produzione manifatturiera che, nel terzo trimestre, era scesa del -0,2% rispetto al periodo precedente (quando aveva accelerato al +0,5%); flessione che era stata diffusa fra tutte le classi dimensionali di impresa.

Export Lombardia gennaio-settembre 2016 per settori manifatturieri

(var. % gen-set 2016 su gen-set 2015)

2I segnali più recenti dal clima di fiducia delle imprese manifatturiere, in particolare in termini di aspettative, sembrano prospettare una ripresa seppur contenuta per la fine del 2016, mentre sul fronte consumatori la fiducia si mantiene sui minimi da un anno.

Il clima di fiducia del manifatturiero di Milano-Lodi-Monza e Brianza accelera a ottobre, recuperando buona parte del crollo dei mesi estivi su cui aveva influito anche l’emergere di forti tensioni geopolitiche, da Brexit agli attentati francesi al golpe in Turchia. L’aumento dell’indice è spiegato dal considerevole miglioramento delle attese di produzione per i prossimi 3-4 mesi, che raggiungono il livello più elevato da maggio 2016, e dal decumulo delle scorte di prodotti finiti, che tornano intorno ai valori considerati normali. Gli ordini sono pressoché stabili: l’aumento della componente interna è del tutto compensata dalla discesa di quella estera (in contrazione per il quinto mese consecutivo, sui minimi da fine 2012).

Clima di fiducia del manifatturiero

(indice mensile destagionalizzato, ottobre ultimo dato per Milano, novembre per i Paesi)

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Sul fronte consumatori, il clima di fiducia nel Nord-Ovest è sostanzialmente stabile a novembre per il terzo mese consecutivo, sui minimi dall’estate 2015. In particolare, si segnala la continua discesa della componente relativa al clima economico del Paese, soprattutto corrente.

Continua ma debolmente la ripresa del mercato del lavoro lombardo. Nel terzo trimestre il tasso di occupazione sale al 66,0% e la disoccupazione è stabile al 6,7%. Il numero di occupati 15-64 anni è sostanzialmente quello del pre crisi (a fronte del +115 mila della popolazione) e al netto della CIG il saldo degli occupati risulta negativo (-19 mila). Se si includono gli over 65, il bilancio rispetto al 2008 assume segno positivo (+9 mila occupati); il calo degli uomini (-33 mila) è più che compensato dal maggior numero di donne (+42 mila), e il numero dei dipendenti è in forte aumento (+126 mila, a fronte di -117 mila indipendenti).

Occupati 15-64 anni in Lombardia – nostre stime

(var. cumulata 3° trim. 2008-3° trim. 2016, dati in migliaia)

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Plausibilmente come conseguenza anche dei minori sgravi contributivi, il numero di assunzioni complessive nel periodo gennaio-novembre 2016 si conferma ampiamente al di sotto dei livelli del corrispondente periodo del 2015 in tutti i benchmark nazionali: -9,0% in Lombardia (-27,8% le assunzioni a tempo indeterminato).

Iniziano a intravedersi primi segnali di schiarita sul mercato del credito in Lombardia. Nel secondo trimestre 2016 rallenta la flessione dei prestiti bancari alle imprese (-0,1% rispetto al secondo trimestre 2015) e diminuisce la quota delle sofferenze sul totale impieghi (13,6%, valore più basso tra i benchmark), per la prima volta dall’inizio della crisi. In termini assoluti, lo stock di sofferenze cresce ancora ma meno che in passato, assestandosi a giugno 2016 a 31,9 miliardi di euro. Prosegue anche il calo dei fallimenti (-3,5% in Lombardia nel primo semestre 2016 sul 2015), ma i valori assoluti sono ancora doppi rispetto al pre crisi. Le liquidazioni, dopo il netto calo del 2015 (-5,3%), sono in lieve crescita nei primi sei mesi del 2016 (+1,3%).

Prestiti bancari alle imprese

(totale settori economici, var. % sullo stesso periodo dell’anno precedente)

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Sofferenze lorde delle imprese in rapporto al totale impieghi

(valori %, dati trimestrali, consistenze di fine periodo)

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Migliora infine il profilo di rischiosità delle imprese lombarde, più solide rispetto ai benchmark nazionali: a ottobre 2016, il 57,9% delle imprese lombarde risultano «sicure» o «solvibili» (0,6 p.p. in più rispetto a ottobre 2015). Tuttavia, è ancora in atto un processo di polarizzazione: le imprese in area di sicurezza salgono al 17,7% (2 p.p. in più rispetto a ottobre 2015), quelle in area di rischio al 12,8% (0,9 p.p. in più).

 

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