Fatturato 2016 in crescita per il 37% delle imprese milanesi (erano il 48% nel 2015).
L’attività economica lombarda frena sopra le attese tra luglio e settembre, dopo l’accelerazione sostenuta sperimentata nei mesi primaverili. Infatti, nel terzo trimestre 2016 la produzione manifatturiera regionale si contrae del -0,2% rispetto al trimestre precedente, per la prima volta dopo otto periodi consecutivi con segno positivo. Sono stati inoltre rivisti i consuntivi del secondo trimestre: da +0,8% di variazione congiunturale a +0,5%. La crescita acquisita per il 2016 è quindi del +1,2% (+1,5% la performance complessiva nel 2015).
Anche nei benchmark europei si registra un rallentamento nel terzo trimestre, ma se in Baden-Württemberg la produzione manifatturiera cala (-0,1%) al pari della Lombardia, in Cataluña, invece, la ripresa continua pur a tassi più contenuti (+0,6%, dopo il +2,6% nel secondo trimestre). Nella media italiana, l’attività produttiva manifatturiera accelera (+1,5%, dopo il -0,2% nel secondo trimestre).
Alla luce di ciò, la distanza dal picco pre crisi sale al -8,3% in Lombardia, confermandosi meno della metà della Cataluña (-18,8%) e quasi un terzo dell’Italia (-21,7%). Il Baden-Württemberg, invece, è di poco sopra il livello 2008 (+0,3%).
Produzione manifatturiera
(indice trimestrale destagionalizzato, 2005=100)
Da evidenziare che la flessione in Lombardia nel terzo trimestre è diffusa tra tutte le classi dimensionali di impresa. Tuttavia, permane una polarizzazione di performance nel confronto con il pre crisi: le grandi imprese sono sopra i livelli 2008 (+3%), mentre le medie (-7%) e soprattutto le piccole (-17%) ancora sotto.
Le ultime indicazioni provenienti dal clima di fiducia del manifatturiero e del terziario innovativo segnalano una ripresa, seppur contenuta, dell’attività produttiva in Lombardia per gli ultimi mesi del 2016, dopo la battuta d’arresto del terzo trimestre.
A Milano* il clima di fiducia del manifatturiero rimbalza leggermente a settembre, recuperando il calo di agosto, e torna appena sopra lo zero. Il miglioramento dell’indice è spiegato da un aumento delle aspettative di produzione per i prossimi tre-quattro mesi, mentre gli ordini sono sostanzialmente stabili (la discesa della componente estera è bene o male compensata dalla crescita della domanda interna) e le scorte sono in accumulo (recuperano parte del decumulo di agosto, tornando poco al di sopra dei livelli considerati normali). Fa ben sperare per l’ultima parte del 2016 il miglioramento delle attese sugli ordini, sia interni sia esteri.
Clima di fiducia del manifatturiero
(indice mensile destagionalizzato, settembre ultimo dato per Milano*, ottobre per i Paesi)
Il clima di fiducia del terziario innovativo a Milano* è in risalita nel terzo trimestre e in linea con la media del 2015, grazie a un miglioramento delle opinioni sulla tendenza generale dell’economia italiana e a una crescita delle attese sugli ordini per i prossimi mesi che tornano sui livelli della primavera. Al contrario, gli ordini a consuntivo sono in flessione.
Nel complesso del 2016, il 37% delle imprese milanesi del manifatturiero e del terziario innovativo si attende di chiudere il 2016 con un fatturato in crescita rispetto al 2015, quota decisamente inferiore al picco toccato nel 2015 (48%); in parallelo, il 28% di esse prevede una riduzione (32% nel 2015). È opportuno evidenziare che, rispetto alla previsioni formulate ad aprile, i preconsuntivi 2016 rilevati oggi sono decisamente rivisti al ribasso: dal 50% al 37% le imprese con fatturato 2016 in aumento, dal 28% al 13% quelle in diminuzione, sostanzialmente stabile al 35% la quota con performance invariata sul 2015. Per il 2017, il 35% delle imprese intervistate si attende un fatturato in crescita sul 2016, mentre il 46% segnala stabilità, l’8% una diminuzione e l’11% “non risponde”. L’elevata porzione di astensione mette in luce una forte instabilità sulle performance future delle proprie aziende.
Fatturato delle imprese manifatturiere e del terziario innovativo di Milano*
*Milano, Lodi, Monza e Brianza
I dati più recenti di cassa integrazione guadagni segnalano una prosecuzione del recupero: –29% in Lombardia tra gennaio e ottobre rispetto allo stesso periodo del 2015 (per confronto: -6% Veneto, +1% Emilia-Romagna, invariata in Piemonte). Segnali in contrasto, da approfondire quando saranno disponibili i dati di occupazione e disoccupazione del terzo trimestre, riguardano la domanda complessiva di lavoro in somministrazione che cala a Milano* del -3% nel terzo trimestre 2016 rispetto al 2015; scendono le richieste di tecnici (-9%), ma crescono le figure del commercio (+4%) grazie al buon flusso turistico estivo.
Infine, uno sguardo agli infortuni nelle fabbriche. Nel 2015 questi infortuni sono scesi del -32,4% in Lombardia rispetto al 2010 (-36,4% per occupato al netto CIG secondo nostre stime). Nei primi nove mesi del 2016 il calo è del -1,3%.
Infortuni per occupato (al netto CIG) nelle fabbriche 2010-2015
(2010=100)
Infortuni e infortuni per occupato (al netto CIG) nelle fabbriche lombarde
(var. % sullo stesso periodo dell’anno precedente)
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