La Banca d’Italia ha presentato in Assolombarda il report “L’economia della Lombardia”. Ecco i principali punti emersi dallo studio.
Espansione del Pil consolidata e rafforzata rispetto agli anni precedenti. È il quadro che emerge dal Rapporto di Banca d’Italia sulla Lombardia. Il Pil lombardo, secondo Prometeia, sarebbe cresciuto dell’1,7% nel 2017. La regione, comunque, non avrebbe ancora recuperato il divario accumulato negli anni precedenti con le principali regioni europee simili per struttura economica e produttiva.
Per quanto riguarda le imprese la fotografia scattata da Banca d’Italia vede un’accelerazione nell’ultimo anno rispetto ad una crescita già consolidata dal 2013: l’aumento di produzione si è diffuso a tutte le categorie dimensionali d’azienda e a quasi tutti i settori. Da registrare, comunque, che le medie imprese hanno ottenuto gli incrementi di attività più consistenti, ma anche per le imprese più piccole, dopo le difficoltà degli ultimi anni, c’è stata una decisa accelerazione. Da segnalare anche che nel 2017 la redditività delle imprese è ulteriormente aumentata. Secondo l’indagine della Banca d’Italia, la quota di aziende dell’industria e dei servizi che hanno conseguito un utile di esercizio ha raggiunto quasi l’80%.
L’export, anche secondo l’indagine della Banca d’Italia, continua a crescere. Andando nel dettaglio, le esportazioni verso i Paesi Ue, che costituiscono più della metà del totale regionale, sono cresciute dell’8% per il contribuito delle vendite verso la Germania, la Spagna, la Francia e la Polonia, hanno ripreso ad aumentare le esportazioni verso il Regno Unito. Le esportazioni verso i Paesi al di fuori della Ue si sono ampliate in misura rilevante (6,9%), dopo una diminuzione nel 2016: hanno contribuito le vendite verso gli Stati Uniti e la Svizzera, per il marcato miglioramento dell’export dei prodotti farmaceutici verso questi paesi. Sono aumentati anche i flussi verso i paesi asiatici e la Russia.
Degno di attenzione anche il capitolo legato all’innovazione. Storicamente l’impegno in ricerca e sviluppo nelle aziende lombarde è stato più basso di altre regioni benchmark europee. Però, nel biennio 2016-17 il numero delle domande di brevetto ha raggiunto le 143 per milione di abitanti, un valore doppio rispetto a quello dell’Italia e lievemente superiore anche a quanto registrato nella media dei paesi dell’Unione europea. Inoltre, alla fine del 2017 in Lombardia si contavano oltre 1.900 startup innovative, quasi un quarto di quelle italiane, pari a 26 ogni 10.000 imprese attive, il valore più alto tra le regioni italiane.
Ma come si finanziano le imprese lombarde? Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese adesso sono migliori, ma i prestiti bancari presentano ancora andamenti differenziati: sono aumentati i finanziamenti alle imprese della manifattura e dei servizi, a quelle medio-grandi e a quelle finanziariamente più solide: continuano invece a diminuire per le imprese delle costruzioni e per quelle di dimensione più piccola Le condizioni di accesso al credito sono rimaste nel complesso distese, sebbene le politiche di offerta restino improntate alla cautela, come evidenziato anche dalle politiche di pricing. È aumentata di conseguenza la diversificazione delle fonti di finanziamento, con un maggior ricorso al mercato obbligazionario.
Passando al mercato del lavoro, nel 2017 il miglioramento dell’attività economica ha favorito in Lombardia il proseguimento dell’espansione del numero degli occupati e delle ore lavorate. I nuovi rapporti di lavoro attivati, al netto delle cessazioni, sono stati prevalentemente a termine. Il tasso di disoccupazione è diminuito sensibilmente rispetto al 2016, contestualmente a un lieve aumento del tasso di attività. Inoltre, le imprese della regione hanno utilizzato personale altamente qualificato in misura superiore rispetto alla media italiana e le aree urbane sono state un polo di attrazione di persone laureate provenienti da tutta Italia.
Il miglioramento del mercato del lavoro ha favorito l’espansione del reddito disponibile e dei consumi delle famiglie nel 2016 e, secondo dati preliminari, nel 2017. La soddisfazione complessiva dei cittadini lombardi sulle condizioni di vita ha recuperato, in concomitanza con un marcato miglioramento delle valutazioni in merito alle proprie risorse economiche. Il credito alle famiglie ha continuato a espandersi. Il basso livello dei tassi di interesse e l’offerta di contratti innovativi e maggiormente flessibili, in un quadro di miglioramento del mercato immobiliare, hanno sospinto le erogazioni di nuovi prestiti per l’acquisto di abitazioni, che si sono mantenute su livelli elevati. Le scelte di allocazione delle risorse finanziarie delle famiglie hanno privilegiato i titoli azionari e gli strumenti del risparmio gestito.
Dopo la crescita registrata tra il 2014 e il 2016, anche nel 2017, secondo stime su dati di Prometeia, il reddito disponibile delle famiglie è aumentato. L’espansione infatti è stata sostenuta soprattutto dai redditi da lavoro dipendente, che costituiscono circa i due terzi del reddito disponibile delle famiglie. A sua volta, l’incremento dei redditi da lavoro dipendente deriva da un aumento delle ore lavorate, a fronte di una leggera diminuzione della retribuzione oraria reale.
Infine, lo studio della Banca d’Italia si è concentrato anche sulla spesa pubblica a livello locale. Nel triennio 2014-16 si è ridotta la spesa corrente delle amministrazioni locali lombarde;l’introduzione dal 2016 del principio del pareggio di bilancio ha contribuito solo parzialmente a sostenere la spesa per investimenti, ancora scesa in Regione e nelle Province, a fronte di un debole aumento nei Comuni. È proseguito il calo del debito delle amministrazioni locali lombarde, che ha un’incidenza sul Pil inferiore alla media italiana.
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